Anche quest'anno sta volgendo al termine e, come messaggio di fine anno, che abitualmente mi piace lasciarvi, quest'anno voglio partire dalle parole che Agatha Christie (un Sagittario impenitente) utilizza per descriversi nella sua autobiografia:
“Mi svegliavo sempre pervasa da un sentimento che dovrebbe essere connaturato a tutti noi, la gioia di essere al mondo. Non ne ero consapevole, naturalmente, non in questi termini almeno, ma il fatto è che c'ero, che ero viva, che aprivo gli occhi e davanti a me avevo un altro giorno, un altro passo del cammino verso l'ignoto. Quel viaggio entusiasmante che è la vita, entusiasmante perché è la nostra vita, anche se, come vita, non è affatto entusiasmante. Uno dei grandi segreti dell'esistenza è proprio questo: sapere apprezzare la vita che ci è stata data. Non è detto che ogni giorno sia gradevole. Dopo il primo impulso interno, traducibile in «Un'altro giorno, che bellezza!» ci si ricorda che alle dieci e trenta ci aspetta il dentista e l'entusiasmo si affloscia. Ma la prima sensazione gioiosa del risveglio, quella c'è stata, e servirà a darci forza. Ovviamente, molto dipende dal temperamento. Alcuni hanno una predisposizione alla felicità, altri sono naturalmente malinconici. È così e non c'è niente da fare. Chi è felice continua a esserlo finché non interviene qualcosa a renderlo infelice, mentre chi è triste cambia solo se qualcosa lo distrae dalla tristezza. Il che significa che anche chi è allegro può essere triste e viceversa. Comunque, se potessi fare a un neonato il dono che preferisco, gli regalerei una disposizione felice verso la vita.”
Questa predisposizione alla felicità in astrologia è facilmente riconducibile al nostro segno di appartenenza, tuttavia, come spesso vi ricordo, il nostro tema natale non è qualcosa di immutabile ma un potenziale con cui possiamo sempre elevarci (anzi con cui dovremmo elevarci). Per questo, vi invito a non utilizzare l'astrologia come “scusa” per i vostri limiti ma a farne strumento per andare alla ricerca di quell'entusiasmo di esserci, di essere vivi, di cui parla Agatha Christie. Perché, come ci ricorda Giordano Bruno: “Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi, persino lo Zodiaco.”
Allora, cercate qualcuno che vi veda anche quando vorreste sparire, lasciate al silenzio il privilegio di insinuarsi dentro di voi e ricordate che potete inseguire tutto se lo fate con qualcuno che corre con voi e non dietro di voi.
Come ha scritto Michelangelo. “Non ha l'ottimo artista alcun concetto c'un marmo solo in sé non circonscriva col suo superchio,” volendo esprimere il concetto che l'artista non crea un'idea dal nulla, ma libera la forma perfetta già contenuta nel materiale grezzo. La Bellezza, come l’opera d’arte, è già lì, dobbiamo solo togliere il superfluo: i nostri dubbi, le nostre paure, le nostre inutili esitazioni.
Miei cari e mie care, la vita è breve. La vita è bellissima e breve. Ne abbiamo una soltanto. Vivetela con uno scopo.
Vi auguro un buon passaggio. G.

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