«Ogni fiaba è uno specchio magico che riflette alcuni aspetti del nostro mondo interiore, e i passi necessari per la nostra evoluzione dall’immaturità alla maturità.» Bruno Bettelheim
Le tre piume
dei fratelli Grimm

Nella nostra storia il figlio
minore rimane apparentemente fermo sullo stesso luogo; in realtà il suo viaggio
inizia dentro se stesso, in una grotta (l’inconscio) all’interno della terra. I
fratelli maggiori invece si allontanano da se stessi e, distraendosi dal loro
intimo, non si impegnano a sufficienza nel cercare ciò che viene loro richiesto.
Il comportamento superficiale dei due fratelli è contrapposto all’esplorazione
sotterranea e profonda del nostro Grullo che si risolverà in una sconfitta per
i primi e in una vittoria per il secondo.
La fiaba de Le tre piume ci dice
che se, come i fratelli maggiori, ci allontaniamo dal nostro intimo,
impegnandoci solo superficialmente nella nostra ricerca, non otteniamo nulla.
Solo esplorando in profondità, come il figlio minore considerato stupido, si
possono trovare oggetti preziosi e di rara bellezza.
In questa fiaba non è l’astuzia a
prevalere quanto, piuttosto, il destino. Le piume ci dicono che non è sempre
l’intelligenza la nostra arma migliore, ma che bisogna anche sapersi affidare agli
eventi. Lasciar fare alla sorte, e scendere nel proprio inconscio, sono la
strada per giungere all’evoluzione di sé e al compimento del proprio destino.
Ne Il mondo incantato, Bruno
Bettelheim scrive che l’eroe de Le Tre
piume, benché considerato stupido, risulta vittorioso poiché familiarizza
con l’inconscio e ne sfrutta i poteri e le risorse, mentre i fratelli, che si
affidano solo all’intelligenza, rimangono fissati alla superficie delle cose
comportandosi di fatto da veri stolti.
Il loro comportamento suggerisce
che essere separati dal nostro inconscio porta fuori strada, allontanandoci
dalla saggezza. Quando ci scolleghiamo dalla profondità interiore,
sottovalutando le esperienze fatte e la possibilità di apprendere da esse, ci
destiniamo a ripetere sempre gli stessi errori, come i fratelli del Grullo che
non una, non due ma ben tre volte, sottovalutano le capacità del fratello, perdendo tutte le prove.
Non sempre è necessario
allontanarsi per trovare un tesoro, dato che esso è sepolto dentro di noi e che
restiamo fermi o ci muoviamo, ce lo portiamo sempre appresso. Ogni cosa però,
compresi i tesori, prende vita e acquista valore solo se siamo capaci di
vederla. Perché vedere significa appurare che qualcosa esiste, prenderne
coscienza, portarla dalla grotta in superficie e consegnarla al re. E solo
allora ci verrà consegnato il regno.
Commenti
Posta un commento