Il progetto solare dell'Acquario

Penultimo segno dello zodiaco l’Acquario è l’anticamera della libertà totale che incontreremo nei Pesci. E’ un segno complesso, simbolo del miglioramento delle condizioni dell'umanità e forse il più ‘umano’ fra tutti i segni. Governato da Urano, pianeta scoperto alla vigilia della rivoluzione francese, l’Acquario è latore e rappresentante dei princìpi che hanno ispirato tale rivoluzione: libertà, uguaglianza e fraternità. In questo segno infatti è presente un ideale di vita migliore in cui ciascuno, nella sua intrinseca diversità, è portatore di qualcosa di unico e indispensabile al compimento del quadro d’insieme. Opposto al Leone, segno dell’individualità, l’Acquario fa suo il concetto leonino di unicità ricordando all’egocentrico Leone che è sì speciale ma non unico. 

Per l’Acquario infatti tutti siamo speciali, e quindi unici, e pertanto ognuno è partecipe dell’armonia generale. Ma soprattutto, l’Acquario preannuncia una società perfetta (forse ancora utopistica) in cui ciascuno, investito di eguali diritti e eguali doveri, con la sua unicità contribuisce al bene collettivo senza alcuna imposizione da parte di autorità esterne. La cooperazione insita nel segno dell’Acquario è infatti il risultato di una libera scelta che nasce dalla consapevolezza che siamo collegati gli uni agli altri e che il benessere personale è propedeutico a quello collettivo così come il benessere collettivo nutre e rigenera quello personale. Questa consapevolezza si alimenta dunque di un altro dei concetti basilari del segno: la solidarietà. L’Acquario è infatti anche il segno dell’amicizia, forse la più alta e la meno referenziale forma di amore universale. Tuttavia, per arrivare a un livello così alto di consapevolezza e compartecipazione sarà necessario superare i tre stadi precedenti all’Acquario, rappresentati dai due segni in quadratura (Toro e Scorpione) e da quello in opposizione (Leone).

L’Acquario è infatti in dissonanza con i princìpi che, più di altri, vincolano l’uomo nella sua evoluzione: Il possesso, rappresentato dal Toro; l’egopatia e il delirio di onnipotenza del Leone; il potere e la paura della perdita dello Scorpione. Ciò significa che per arrivare a incarnare pienamente i princìpi dell’Acquario e realizzare il progetto solare del segno sarà indispensabile aver superato i bisogni fondamentali della natura umana: il problema di accaparrarsi sicurezze, che spinge l’uomo a trattenere anche ciò che non va trattenuto; la paranoia dell’Io, che induce ad azioni finalizzate esclusivamente alla gratificazione personale anche a discapito degli altri e, infine, la paura della separazione che porta a esercitare il potere personale anche laddove non è più lecito esercitarlo.

È chiaramente difficile incarnare gli ideali acquariani che prevedono un affrancamento dell’uomo da un comportamento autoreferenziale ed egoistico insito nella natura umana. L’Acquario è d’altronde il penultimo passo del cammino zodiacale, un percorso psicologico finalizzato alla consapevolezza e all’autorealizzazione. E il suo difficile compito prevede di aver già assimilato gli insegnamenti dei segni precedenti, per approdare a un’esistenza migliore e più saggia. Nell’Acquario c’è infatti l’aspirazione a una vita degna per tutti perché vi è la coscienza che se qualcuno non ha accesso alle nostre stesse opportunità, la nostra felicità, realizzazione e potere personale saranno di fatto precari poiché potenzialmente minacciati da chi quella felicità non può raggiungerla. E’ il segno in cui l’uomo ha compreso che aprirsi agli altri non comporta una perdita bensì un arricchimento e che all’apertura non consegue un impoverimento o un dimezzamento delle opportunità bensì un’esponenziale crescita di benessere generale e, di conseguenza, individuale.

Il progetto dell’Acquario è dunque comprendere che i concetti di uguaglianza e fratellanza sono i presupposti indispensabili per raggiungere la libertà personale, a lui tanto cara, e che questo è possibile solo nell’apprezzamento della diversità di ciascuno e nel rispetto dell’individualità che si mette al servizio del collettivo. Originalità e diversità sono infatti due aspetti chiave del segno che è ben cosciente che ogni individuo è diverso dagli altri e che proprio questa diversità lo rende insostituibile, parte del grande puzzle umano di cui è unico tassello. L’Acquario sa che il disegno non sarà completo finché ognuno non avrà occupato il posto che gli compete.

Ne consegue che chi ha forti valori Acquario nel tema sarà spesso diverso, originale e anti-conformista. Refrattario a regole e gerarchie si scontrerà con le istituzioni mal tollerando qualunque forma di dogma che dovesse incasellarlo in una definizione precostituita. L’Acquario è al di fuori degli schemi ed è capace di mettere in connessione, in maniera del tutto personale e imprevedibile, elementi inaccessibili ad altri segni. E’ infatti il segno degli inventori e dei rivoluzionari, è colui che scopre ciò che ancora non esiste. Per la stessa ragione è spesso incompreso, poiché nel suo essere molto avanti rispetto agli altri, finisce col risultare anacronistico, non perché vecchio ma proprio per il suo contrario e, proiettato nel futuro, risulta fuori dal suo tempo. E solo il tempo saprà, infine, dargli ragione, rendendo comprensibile ciò che prima era inafferrabile a uno sguardo ordinario.

Il grande limite di questo segno sono però proprio gli ideali che, proiettandolo in una vita fondata sui princìpi lo portano a dimenticare la vita vera, fatta di realtà, in cui princìpi debbono scontrarsi con la vita di tutti i giorni. Così, mentre è assorbito dalla sua lotta per i diritti di tutta l’umanità può finire col dimenticare il rispetto per chi ha accanto, pretendendo che gli altri seguano le sue regole. È allora che diventa arrogante e rigido, poco propenso alla tolleranza e alla compassione. La compassione d’altronde prevede una connessione emotiva e per l’Acquario, segno d’aria, non è facile entrare in contatto con la propria natura emotiva, che risolve quasi sempre analizzando ciò che sente piuttosto che sentendolo veramente.
Sul piano emotivo dunque le cose si complicano un po’. Egli, infatti, ritiene sicuro solo con ciò che può essere compreso con la mente ed elaborato con la logica mentre ciò che appartiene al mondo degli istinti e delle emozioni è considerato pericoloso e pertanto tenuto a bada (quando non eliminato del tutto).

Ecco dunque il grande paradosso del segno che, se da una parte fa dei diritti universali e della solidarietà la sua ragione di vita, dall’altra rischia, nei rapporti personali, di apparire freddo o insensibile. Compito del segno è infatti di integrare lo Scorpione in quadratura che gli ricorda l’esistenza di un mondo pulsionale fatto d’ombra e istinto che non può essere ignorato poiché parte integrante dell’equazione generale. L’Acquario ha il compito di far in modo che tutte le diversità trovino una loro convivenza e per far questo dovrà accettare anche le sue diversità interiori, comprese quelle emotive.

Emancipato e anticonformista è un contestatore nato. Il suo essere anticonvenzionale non è però una posa o la costruzione di un personaggio ma frutto di una reale originalità e insofferenza ai luoghi comuni che facilmente lo rendono trasgressore e ribelle. Egli ha infatti un’idiosincrasia per qualunque tipo di limitazione alla sua libertà personale. Il suo compito sarà lasciarsi ispirare da questa diversità imparando non solo a rompere gli schemi ma anche a costruire una nuova e più avanzata forma di società e convivenza. Insieme a Urano infatti, pianeta dell’originalità, nell’Acquario è presente Saturno, Signore dell’ordine e della struttura, per ricordargli che il suo progetto non si esaurisce nel rovesciare l’ordine costituito ma si compie nella trasformazione del vecchio in nuovo. In un più evoluto modo di stare assieme e in una volontaria collaborazione per un’esistenza migliore e più degna cui tutti possano accedere. Per realizzare ciò sarà indispensabile trasportare quegli ideali di fraternità e uguaglianza nel suo microcosmo iniziando dalla vita delle persone che lo circondando nel rispetto inviolabile innanzitutto della loro diversità e della loro libertà. 

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