Buon Anno 2017

Miei cari, un nuovo anno è cominciato. Per molti non vorrà dire nulla eppure qualcosa vuol dire, perché i riti di passaggio, che ci piacciano o no, sono altamente simbolici e preziosamente edificanti, e non c’è niente di più edificante del simbolo di una nuova nascita, anzi di una ri-nascita. 

Vorrei davvero augurarvi solo il meglio ma invece vi augurerò di comprendere il significato di tutto ciò che arriverà, perché la distinzione tra meglio e peggio è totalmente arbitraria. Credo che al massimo ci si possa fermare al binomio facile/difficile ma augurarvi tutto il facile equivarrebbe ad augurarvi una vita priva di evoluzione e consapevolezza. Allora vi auguro una piena e profonda comprensione che, ne sono convinta, è la bussola con cui orientarci. 

Pertanto il mio augurio per questo nuovo inizio è di fare vostro ogni insegnamento, più o meno piacevole, con la stessa equanimità di un padre che ama il figlio intelligente e quello problematico. 

Qualcuno di noi ha perso persone importanti in questo anno appena concluso, veri e propri fari nella notte ma, per quanto il cuore ancora sussulti al solo ricordo, il tributo più grande che ci è dato per onorarli è dare corpo ai loro insegnamenti incarnando quanto appreso grazie al loro esempio luminoso.

Per questo vi dico: tenete duro, proseguite nella tempesta ancor più saldi che nel cammino soleggiato e abbiate fiducia. Immaginare una vita senza intoppi e senza cadute, a volte anche rovinose, è un atto, perdonatemi, di grande presunzione, che amputa la vita nella sua essenza. Non amputate la vita, abbracciate tutto e cercatevi degli alleati. Gli alleati sono tutto, tengono assieme i pezzi quando abbiamo bisogno di mollare e celebrano le nostre vittorie con risate fragorose.

E da questo nuovo anno, l’ennesimo inizio, traiamo l’unica grande lezione: che si può sempre ricominciare. Ovunque noi ci si sia persi, qualunque abisso noi si sia raggiunto, possiamo sempre ricominciare. Ma per ricominciare davvero, dobbiamo accettare di iniziare da dove siamo e non da dove vorremmo che fossimo. Dunque, buona rinascita.

E grazie di cuore per avermi seguita fin qui. È un onore.

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