Le nuove tecnologie ci stanno dando la libertà di non scegliere. Non è fantastico?

Oggi riflettevo sulla nuova pubblicità della Tim che recita così: “Le nuove tecnologie ci stanno dando la libertà di non scegliere. Non è fantastico?” Sono rimasta a lungo a riflettere su questo slogan e mi sono chiesta: è davvero fantastico non dover scegliere? La mia prima sensazione è stata di disagio per cui mi sono domandata da dove provenisse quel disagio. In astrologia la questione della scelta è legata a un pianeta ben specifico che è Venere. 

Venere ha varie simbologie prima fra tutte quella legata al concetto di valori. Quindi la posizione di Venere nel nostro tema natale ci dà un’indicazione piuttosto precisa della nostra scala di valori, sia di ciò che ci piace o che non ci piace sia, a un’ottava superiore, di ciò a cui noi attribuiamo un valore  ossia un’importanza fondamentale. E, non a caso, il pianeta è collegato anche al concetto di scelta perché ciascuno di noi sceglie (o dovrebbe scegliere) in base alla proprio scala di valori. Ora, secondo lo slogan della tim noi si dovrebbe desiderare di vivere in un mondo in cui avendo tutto, potendo ottenere tutto, non ci troveremmo più nella condizione di dover operare una scelta. Tuttavia, questo mi fa pensare a un mondo che non si domanda più cosa abbia valore, cosa conti e cosa no. Un mondo in cui forse si desidera tanto (nel senso di brama) ma non si vuole più.

Venere infatti - valori e scelta - è strettamente legata a un altro pianeta, Marte, simbolo del volere. Quando io voglio metto in campo Marte, il pianeta della conquista e dell’affermazione, ossia attivo tutte le mie forze e capacità per ottenere ciò che voglio. Mi impegno, sono determinato, valuto strategie, acquisisco competenze e raggiungo la mèta. Tutto ciò lo faccio perché ho valutato qualcosa, ossia gli ho dato un valore (Venere appunto) e quanto più alto è il valore che attribuisco a quella cosa tanto maggiore sarà il mio impegno per ottenerla. Questo definirà non solo la mia scala di valori ma anche che tipo di persona voglio essere.

In un mondo in cui ho tutto, e per questo non ho bisogno di scegliere, viene meno non soltanto la mia consapevolezza di ciò che mi piace e ciò che non mi piace (perché avendo tutto arriverò probabilmente a non chiedermelo più) ma rischia anche di scomparire la mia capacità di attribuire un giusto (per quanto personale) valore alle cose e, soprattutto, potrei perdere la mia abilità di combattere per ciò che voglio o che reputo di valore. E se questo concetto lo spostiamo dalle semplici cose a un livello più profondo, come i principii o le relazioni, ecco che la faccenda si complica. E in un mondo in cui la nostra capacità di discernimento e, conseguentemente di scelta, viene anestetizzata è molto probabile che noi si prenda l’abitudine a non scegliere più anche in campi non strettamente materiali.

Forse avere troppo, avere tutto, non è la riposta più salutare. E quindi alla domanda della Tim: “Le nuove tecnologie ci stanno dando la libertà di non scegliere. Non è fantastico?” Io rispondo: no, non lo è. E aggiungo che voglio non solo poter scegliere ma addirittura voglio dover scegliere, per non disabituarmi a chiedermi cos’è che conta davvero per me, a cosa tengo e cosa mi interessa abbastanza da valere un sacrificio; e anche per allenarmi nell’arte della rinuncia - maestra nell’insegnare a non dare mai nulla per scontato e a vivere pienamente e con soddisfazione la vittoria di una conquista che si è legittimamente guadagnata. 

Commenti

  1. Incarnare una bestialità, pubblicizzando la libertà
    è, come dire,
    come dice Agnelli,
    «due miserie in un corpo solo».
    F. Pace

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