di Lidia
Fassio

La possibilità di poter avere relazioni inizia nella nostra vita proprio attraverso un “triangolo”. Con questo intendo dire che non può esserci “relazione” intesa come possibilità di scambio se prima non passiamo attraverso una situazione “ a tre”; questa fase, che inizia più o meno intorno ai tre anni di vita, ha a che fare con le prove tecniche di trasmissione del primo grande amore infantile che, ovviamente, si manifesta all’interno del nucleo familiare coinvolgendo tre persone: madre – padre e bambina. Lei, lui e l’altra è la condizione attraverso cui la bambina sperimenterà le sue arti seduttive che la porteranno da un lato a cercare di conquistare il padre e, dall’altro a sperimentare per la prima volta un senso di profonda rivalità nella madre : così inizia l’esperienza che traghetterà la bambina dal mondo della diade, che è unità con la mamma, al mondo della relazione amorosa con una persona di sesso opposto.
E’
chiaro che in questa prima esperienza, l’amore viene vissuto come
“impossibile”, anche se il senso di onnipotenza è grande al punto che la
bambina dice “ da grande sposerò il papà ”; qiestp stato tuttavia durerà solo
per la prima parte della fase edipica, dopo di che ci dovrà essere una
inevitabile frustrazione che culminerà con la percezione dell’impossibilità
dovuta all’inadeguatezza e al veto che viene posto dal genitore della madre
stessa. Tutto ciò è necessario sia per spostare l’investimento libidico
all’esterno della famiglia sia per il necessario processo di “identificazione”
che porta la bimba a quel .. “diventare come la madre” che le permetterà – da
adulta – di convogliare l’affettività e in seguito la sessualità su uomini
esterni.
Durante
tutta la fase edipica – che dura all’incirca tre-quattro anni - la bimba mette
in atto tutta la sua forza seduttiva per riuscire a conquistare
l’inconquistabile.
L’importanza
di questo processo è fondamentale al punto che buona parte della psicanalisi si
fonda sulla risoluzione o mancata risoluzione della stessa che consentirà di
poter avere da adulti, relazioni sane e gratificanti.
Sappiamo
tutti quanto intensi siano i sentimenti e gli istinti dell’infanzia e, proprio
a questa fase si legano alcune tematiche molto evidenti nella rimessa in scena
da adulti, di nuovi e particolari “triangoli amorosi”. Infatti tutto ciò che
non si è risolto ha lasciato comunque una traccia indelebile e, proprio per
questo motivo, si riaffaccerà chiedendo una rievocazione proprio all’interno
della relazione perché la prima “educazione sentimentale” non ha avuto un
esisto corretto.
La
nostra psiche non conosce altro modo per farci affrontare le fasi rimaste
sospese se non conducendoci mano a mano a rientrarci dentro.
Le
bambine sono innamorate del loro padre e cercano in ogni modo di mettersi in
mostra e di accaparrarsene l’attenzione e l’amore. Questo periodo necessita di
unicità e di specialità e si vuole ottenere questo proprio da lui, senza alcuna
interferenza. Ovviamente, in questa fase la bambina sperimenta anche una
profonda rivalità nei confronti della madre che, ai suoi occhi, contende
l’esclusività del rapporto. La rivalità è una esperienza pesante e fondamentale
nello stesso tempo poiché, mentre da un lato desidera che la madre sparisca, ne
ha comunque bisogno e questa ambivalenza dà vita a sentimenti di ostilità e di
colpa che convivono gomito a gomito con quelli di ammirazione e di affetto.
Cosa
succede pero’ se durante questa fase la bimba ha sperimentato solo rabbia e
frustrazione perché non è riuscita nell’intento ed ha vissuto solo sensazioni
di “perdita e di incapacità”? E cosa invece se si è bloccata pensando di aver
conquistato ”il genitore” sicura dunque di aver vinto sulla madre ma non
riuscendo ad uscire dall’investimento emotivo e affettivo sul padre?
Questi
contenuti se non risolti, riesploderanno prepotentemente nella vita di
relazione adulta.
Gelosia,
risentimento, voglia di conquista e di possesso, dolore, rinuncia, senso di
colpa e di inadeguatezza, tutto ciò che ha affollato la mente durante quel
periodo della storia personale infantile in cui i protagonisti della scena
erano “tre” di cui uno da amare ed uno da eliminare per poter avere libero
accesso, riaprirà i battenti per essere rielaborato e compreso.
Così, si
entrerà all’interno di particolari dinamiche che avranno lo scopo di condurre
alla conquista dell’oggetto d’amore che, come allora, dovrà essere
“inconquistabile” e, quindi, non libero; in questo modo si rimette in piedi
l’esatta situazione in cui si è sperimentata frustrazione, senso di impotenza e
di perdita, cercando di dar vita ad una situazione con un finale diverso.
Nel
secondo caso in cui, invece, perdura una sorta di incesto affettivo che riporta
anch’esso al bisogno di creare triangoli – sempre con persone inconquistabili –
in modo da restare fedeli a livello psicologico all’insostituibile oggetto
d’amore che c’è nella testa.
Come si
può vedere, in entrambi i casi il “triangolo” è lo strumento attraverso cui la
psiche ci riconduce come per magia al vecchio modello infantile in cui
l’impossibilità di realizzazione del passato rivive attraverso la persona “non
libera”; questo stato di cose che apparentemente sembrerebbe patologico, ad una
lettura più attenta crea invece nuove chances per poter uscire da schemi
nevrotici proprio “vedendoli in azione”.
Se siete
intrappolati in una situazione in cui le uniche persone che attirate nella vita
hanno la caratteristica di “essere già impegnate”, allora dovrete cercare di
valutare attentamente se appartenete al primo o al secondo gruppo ricordando
che nel primo caso ciò che è particolarmente affascinante è “la lotta con
l’altra”, una sorta di rivendicazione nei confronti della madre che non ha
permesso la seduzione e la conquista; nel secondo caso, invece l’uomo non
libero permette di restare fedele al padre che, a livello psichico, resta a
lungo “l’unico uomo della vita “ al cui confronto qualunque altro uomo appare
come inferiore, non all’altezza e quindi, svalutato.
In
entrambi i casi è ovvio che non può esistere relazione, ma solo “tentativi” di
arrivare ad una relazione che vengono bloccati da qualcosa di irrisolto;
inoltre, l’oggetto d’amore, sia nel primo che nel secondo caso è assolutamente
trascurabile in quanto, se malauguratamente si lasciasse conquistare,
perderebbe comunque ogni fascino.
Altri
casi che possono dare la tendenza a triangolare sono quelli delle bambine che
sono vissute sempre e solo con la mamma il che crea un arresto nello sviluppo
affettivo ed emotivo, soprattutto quando la separazione ha generato grandi
conflitti nella vita dei due genitori e, la figlia si è trovata in mezzo a
difficoltà enormi dovute all’incapacità ad elaborare certi contenuti; un’altra
causa può derivare dal troppo investimento che il genitore affidatario può aver
fatto sulla figlia che viene vista come l’unico scopo della vita. Un altro
grande problema accade quando il padre è totalmente assente e costringe la
bambina – che ha bisogno di crearsi una figura – a “mitizzarlo” facendolo
diventare un eroe che, ovviamente, sfugge ad ogni confronto con la realtà.
In tutti
questi casi la psiche infantile femminile può imprigionarsi in situazioni per
cui il triangolo resta l’unica situazione possibile per riaffrontare il tema
fondamentale della vita.
A
livello astrologico possiamo rintracciare alcune di queste problematiche in
particolari segnature del tema natale personale.
Ovviamente,
non esistono segni che siano più predisposti di altri a questo genere di
tematiche in quanto, le stesse, sono frutto di particolari blocchi interventi
nell’infanzia e, pertanto, presenti in particolari aspetti tra alcuni pianeti.
La
situazione che abbiamo indicato come apportatrice di lotte con “l’altra” è
molto legata ad aspetti di Luna o Venere quadrate o opposte a Marte, oppure
quadrate o opposte tra loro; in entrambi i casi vi è una psicologia “di
conquista” che, se da un lato può favorire una certa tendenza all’affermazione
di sé proprio nel campo amoroso, dall’altro è però indicatrice di una sottile
lotta con l’elemento femminile che ha causato rivalità, gelosie, difficoltà di
portare a termine il processo seduttivo nei confronti del padre causando un
senso di frustrazione e di incapacità di ottenere ciò che si desidera unite a
difficoltà nel percepirsi come “capaci di conquistare”.
Le
quadrature Luna Venere danno anche una sensazione di svalutazione di sé e di
bassa autostima che prende vita in invidie e scarsità di fiducia nei confronti
delle donne in genere, che tendono ad essere percepite come “rivali”,
soprattutto se vengono considerate “migliori , più belle, o più seduttive “ e
quindi, in un certo senso da punire perché alimentano fantasmi di incapacità e
di inadeguatezza.
Nel caso
in cui i triangoli vengano agiti perché perdura invece uno stato di
“innamoramento” nei confronti del padre abbiamo di solito una situazione in cui
agli aspetti precedenti si aggiunge anche un Sole congiunto a Venere, aspetto
che può farci pensare al fatto che il padre abbia in qualche modo risposto al
desiderio della figlia creando un rapporto “ psicologicamente invischiante”
proponendosi in una veste un po’ troppo ambigua e scarsamente decifrabile per
la figlia che da un lato lo percepiva come facilmente conquistabile e,
dall’altro invece irraggiungibile.
Una
volta diventata donna questa figlia rimane imprigionata in un ruolo in cui
idealizza il padre e lo ritiene - a livello inconscio – l’unico uomo della sua
vita che però non è stato totalmente conquistato ; questo stato di cose la
obbliga ad innamorarsi di uomini a cui però non può concedersi psicologicamente
perché la parte affettiva è già impegnata. Il triangolo apparirà dunque la
situazione ideale poiché troverà fantastico il fatto che l’altro non possa
impegnarsi, esattamente come non può farlo lei.
Gli
schemi psicologici che sono un po’ patologici tendono a perpetuarsi nel tempo
fino a diventare coercitivi obbligando a vivere e rivivere sempre la stessa
scena ed in questo, la psiche si mostra una maestra straordinaria, perché ci
costringe a rimettere mano ai nostri “insoluti”.
Un altro
caso difficile è quello rappresentato dagli aspetti troppo armoniosi tra Sole e
Nettuno e Sole Giove che tendono a dare una “idealizzazione” potente del padre
quasi sempre abbinata al fatto che il padre era psicologicamente assente. In
effetti, Nettuno e Giove hanno il potere di ricostruire nella fantasia e
nell’immaginario quello che nella realtà non c’è.
Anche in
quest’ultimo caso la donna può imprigionarsi nel sogno dell’amore “impossibile”
e, ancor più dell’inconquistabile, che porta ad innamorarsi di chi non c’è o di
chi non può rispondere a questo desiderio, ma, in moltissimi casi anche
all’amore ideale che è sempre una dimensione in cui si può fantasticare l’altro
perché non esiste nella realtà. Il triangolo può illudere a lungo la donna che
il problema appartenga all’altro: infatti, nella fantasia femminile il problema
è vissuto come una impossibilità dell’altro a rendersi disponibile e libero e
spesso lei fatica a lungo prima di comprendere la parte che invece si gioca
nell’andare a scegliere sempre quel particolare tipo di partner .
La
sofferenza che questi aspetti propongono sul piano della realtà quotidiana ha
il solo scopo di portare il soggetto alla fatidica domanda: “perché incontro
sempre uomini sposati o non liberi”?; quello è il momento in cui si è pressoché
pronti ad entrare dentro a qualcosa di personale cominciando a percepire la
propria vita come qualcosa che in qualche modo “dipende da noi” e che, potrebbe
anche cambiare.
Questo
aspetto è fondamentale perché sposta completamene il baricentro della psiche:
dalla proiezione di tutto ciò che non comprendiamo di noi su altre persone,
all’idea invece che tutto in qualche modo sia legato a noi anche se, in quel
preciso momento, magari non ne comprendiamo la ragione.
A tale
proposito ricordo ciò che diceva Parsifal : “La domanda giusta comprende già
la risposta o apre le porte ad essa”.
Per ciò
che concerne l'articolo sono interessati unicamente gli aspetti della Luna a
Marte e/o Venere , oppure la congiunzione del Sole con Giove o con Nettuno (
nel caso, il Sole deve trovarsi vicino a Giove o Nettuno - a max 9 gradi ).
Fonte: Eridano School, Scuola di Astrologia Umanistica
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