L'astrologia umanistica: Intervista a Lidia Fassio


Intervista realizzata da Giovanni Pelosini.

Lidia Fassio è la più autorevole esponente dell’astrologia umanistica e psicologica in Italia: fondatrice e direttrice di EridanoSchool, con sedi a Milano e a Roma, ma con corsi itineranti di formazione per astrologi in tutto il territorio nazionale, ovunque ci siano gruppi di allievi.  La sua formazione è filosofica a indirizzo psicologico, con particolare attenzione agli studi junghiani. È attivissima nel tenere corsi, conferenze e seminari, nell’animare forum, mailing list e blog in rete, e nel collaborare con riviste specializzate.  Dirige il periodico Albatros, rivista della sua scuola, ricca di articoli esclusivi dei migliori scrittori del settore, e ha scritto alcuni libri di astrologia. Ha scelto di organizzare a Castagneto Carducci l’annuale congresso della sua scuola al quale partecipano i più importanti nomi dell’astrologia italiana e numerosi appassionati.


Che cosa si intende per astrologia umanistica e psicologica?

L’Astrologia umanistica e psicologica ha come finalità la conoscenza della persona e del suo progetto nonché l’individuazione delle potenzialità e dei blocchi che si sono formati nel lungo iter educativo che possono aver messo in scacco i talenti e le predisposizioni innate e, infine, i momenti in cui saranno possibili cambiamenti e trasformazioni: tutto ciò è perfettamente rintracciabile nel tema natale personale e nei transiti dei pianeti.

Come si può utilizzare l’astrologia in chiave evolutiva?

L’Astrologia, a mio avviso, può essere utilizzata solamente in chiave evolutiva in quanto, la sua validità sta nel consentire il miglioramento e la crescita di se stessi e degli altri; in una parola, serve ad aiutare gli individui a prendere coscienza dei condizionamenti ricevuti e delle ombre personali che impediscono la piena realizzazione delle capacità.

Qual è il rapporto fra la formazione dell’io, la struttura della personalità in senso junghiano e l’astrologia?

L’Astrologia umanistica individua attraverso i simboli planetari – che rappresentano gli archetipi e le energie presenti nella persona – come si è strutturato l’IO: prende in considerazione il mondo da cui arriviamo, il rapporto con l’inconscio, gli istinti e le emozioni, le capacità di differenziazione e di realizzazione dell’individuo, l’adattamento intellettivo e affettivo, la possibilità di affermazione e di conquista degli obiettivi nonché il graduale inserimento nel mondo, consentendo, al tempo stesso, di verificarne la forza e le possibilità di trascendere l’ordinario per integrare via via la parte transpersonale simboleggiata dai pianeti lenti.
I pianeti si dividono in veloci e lenti: i primi simboleggiano la personalità cosciente, mentre i secondi rappresentano le istanze inconsce che premeranno per essere riconosciute e integrate. Il fine ultimo dell’individuo e dell’Astrologia è quello di raggiungere un senso di completezza e di autenticità così come suggerito, nella psicologia Junghiana, dall’archetipo del Sé, che in astrologia è rappresentato dalla totalità della carta natale.
Ognuno di noi possiede un’essenza unica e irripetibile: lo scopo della vita è quello di scoprirla per poi esprimerla. Il tema natale presenta quest’essenza in forma potenziale; le condizioni esterne nelle quali ogni individuo viene a nascere e crescere possono modificarla, falsarla o anche bloccarla, e l’Astrologia ci può aiutare a ritrovare il filo di ciò che ognuno è.

Qual è la differenza fra l’Astrologia Umanistica e l’Astrologia conosciuta dal grande pubblico?

La filosofia che è alla base crea la differenza: nell’Astrologia tradizionale si tende a pensare che i pianeti influenzino i nostri comportamenti e che ognuno di noi sia determinato da un destino difficile da sfuggire; nell’Astrologia umanistica si parte dall’assunto che ognuno è artefice del proprio destino, in quanto, almeno da quando inizia ad avere coscienza dei suoi processi interiori, ha buone possibilità di lavorare su se stesso, facendo luce sugli aspetti inconsci che ostacolano lo sviluppo armonico della personalità. In questo modo si impara a scegliere piuttosto che sottomettersi alle dinamiche inconsce. L’Astrologia conosciuta al grande pubblico tende a far leva sull’avvenimento esterno, su ciò che accade; l’Astrologia Umanistica invece lavora sul potenziale individuale, sul suo risveglio e su una piena armonizzazione interiore.

Che ruolo hanno i simboli in astrologia?

L’Astrologia è sostanzialmente simbolica. Ogni singola istanza viene letta in chiave simbolica, e per questo ha un carattere archetipico e universale in quanto i simboli sono universali. Quando per esempio si parla della Luna, si parla dell’archetipo del “materno” più che della madre personale di un soggetto; il “materno” è il simbolo della vita, del prendersi cura, dell’accudire, del sostenere e del far crescere. Ognuno di noi ha all’interno questo archetipo e quindi può comprendere, attraverso il simbolo astrologico, come lo ha incontrato e vissuto all’esterno attraverso le persone che si sono avvicendate nella sua vita infantile. I simboli permettono di comprendere le tante sfaccettature di ogni funzione psicologica per avvicinarsi sempre più alla propria essenza.

E che ruolo hanno gli stessi simboli nella tua vita?

Senza dubbio, fin da piccola, sono stata affascinata dall’approccio simbolico, nel senso che ero molto più interessata al significato delle cose e degli avvenimenti piuttosto che alla loro descrizione. Crescendo questo approccio mi ha spinta verso discipline che soddisfacessero la mia curiosità. Sono sempre stata attratta dalla psiche e dalle sue dinamiche che, ovviamente, non sono visibili e, pertanto, non possono essere affrontate scientificamente ma solo attraverso l’uso dei simboli. In effetti, comprendere per esempio la natura simbolica di un impulso o di un’emozione è straordinario e apre la via alla comprensione di qualcosa che, altrimenti, resterebbe muto. Il simbolo ci parla di un significato non evidente che, tuttavia, rivela un contenuto importante. Oggi si dà poca importanza all’aspetto simbolico; si preferisce utilizzare la razionalità, ma in questo modo molte cose perdono di significato e diventa difficile comprendere gli elementi più sottili che nutrono la nostra psiche.

Qual è il ruolo che l’astrologia può avere nel mondo di oggi?

Ritengo che l’Astrologia debba avere un ruolo importante perché è un sistema di decodificazione universale che può essere applicato anche all’individuo attraverso il tema natale personale che, in fondo, è una mappa molto sofisticata della nostra psiche. Può essere di aiuto a coloro che vogliono conoscersi meglio, comprendere le loro potenzialità per orientare in modo soddisfacente la loro vita per il semplice fatto che permette di vedere in modo molto veloce e molto preciso le energie che ci muovono e la natura sottostante ai comportamenti e alle scelte esteriori. Permette all’uomo di sentirsi inserito in un contesto molto più grande di cui lui è parte ed espressione. Unisce l’uomo al cosmo. È soprattutto di aiuto per comprendere i periodi e le ciclicità della vita.
L’Astrologia attraverso i transiti planetari può individuare ciò che il nostro Sé ha in serbo per noi e ci aiuta a comprendere che le cose sono cicliche, poiché anche noi rispondiamo alle grandi leggi della natura in cui tutto nasce, cresce, ha un suo apice e poi, inevitabilmente, deve vivere una fase di trasformazione, preludio di una rinascita. I transiti, letti in chiave simbolica, permettono di decifrare quando si attivano determinati archetipi e che cosa siamo chiamati a fare, sviluppare o integrare. In pratica l’Astrologia ci aiuta a dare senso alle esperienze che viviamo.

Molte persone ritengono che l’astrologia sia uno sciocco retaggio del passato, una disciplina senza alcun fondamento scientifico, se non addirittura un modo per abbindolare i più sprovveduti: qual è il tuo pensiero in merito?

So benissimo che l’Astrologia ancora non gode di molti apprezzamenti in Italia; in parte questo è dovuto a quegli astrologi che la usano a sproposito collaborando così ad aumentare il numero dei detrattori, e in parte perché tutti noi addetti ai lavori dovremmo esimerci dal partecipare a trasmissioni televisive in cui, normalmente, essa viene svilita riducendola a un semplice gioco da salotto. Un altro tasto dolente sono le previsioni eclatanti che, puntualmente, vengono smentite e ridicolizzate. La missione dell’Astrologia non è quella di “prevedere il destino” o, come pretendono altri, addirittura di aggirarlo, ma quella di accompagnare un individuo a scoprire se stesso.
Purtroppo, proprio nell’epoca in cui ha avuto il massimo della divulgazione, l’Astrologia viene troppo spesso svuotata dei suoi contenuti più importanti, e questo a scapito della reale informazione e conoscenza della disciplina, che invece è di altissimo livello. Senza dubbio l’Astrologia non è una disciplina scientifica e deve quindi essere annoverata tra quelle umanistiche perché si occupa dell’uomo nella sua interezza; questo però nulla toglie alla sua validità.

Ci sono differenze fra la situazione italiana e l’estero in questo campo?

Penso proprio di sì. In alcuni Paesi come la Germania, l’Inghilterra e gli Stati Uniti la materia è molto più rispettata, e in effetti sono nate scuole di grande livello, pari a corsi universitari, e gli astrologi sono considerati dei veri professionisti che si attengono a regole precise. In Italia non è ancora così. Purtroppo non c’è ancora un riconoscimento ufficiale, per cui ogni persona può definirsi astrologo pur non avendone le capacità e la professionalità in quanto non è richiesto un iter scolastico adeguato alla professione che poi andrà a esercitare. A  questo proposito però ci sono movimenti in atto, e stanno nascendo scuole che sono nate per colmare questo vuoto, tra cui quella che ho fondato e dirigo, la Eridanoschool. Ovviamente sta all’allievo cercare la scuola adatta alla sua formazione, tenendo presente che la materia è vasta e complessa, per cui è possibile passare alla sua applicazione solo dopo aver superato degli esami che attestino la preparazione e la competenza. Come tutti coloro che si occupano di professioni che studiano l’essere umano, anche l’astrologo deve aderire a un codice etico che deve essere sottoscritto e rispettato.

Qual è la tua storia: come hai cominciato il tuo percorso di studi astrologici? Quali sono stati i tuoi punti di riferimento?

L’incontro con l’Astrologia è avvenuto prestissimo. Ero ancora una ragazzina quando trovai un giornale che insegnava a redigere il tema natale, e io mi accinsi subito a fare quel grafico che poi, di tanto in tanto, guardavo, ovviamente senza sapere nulla della sua interpretazione.
All’epoca poi non c’erano testi per cui non trovai nulla di interessante che mi desse degli strumenti per comprenderne il significato. Si inserì però un “tarlo” che rimase nella mia testa e che, a buona ragione, c’è ancora oggi.
Negli anni successivi andai avanti con gli studi canonici, ritornando di tanto in tanto a cercare qualche interessante spunto nei libri o nei corsi. Ci furono periodi di grande interesse alternati da delusioni e rifiuti poiché niente mi sembrava soddisfacente: l’Astrologia era ancora incentrata totalmente sul taglio deterministico che non ho mai accettato, in quanto ho sempre pensato che l’uomo sia deputato a prendere in mano la sua vita. Tra l’altro, questo configgeva e confligge tuttora con i miei studi umanistici e psicologici che, ovviamente, non mi permettono di contemplare l’idea di un destino ineluttabile.
La svolta avvenne allorché incontrai del tutto casualmente il libro Il convitato di Pietra di Lisa Morpurgo, che poco dopo divenne la mia maestra. Con lei la passione divenne molto più totalizzante e fu in quegli anni che presi la decisione di dedicarmi alla materia in modo serio e concreto.
I miei punti di riferimento sono tutt’ora i grandi dell’astrologia umanistica e psicologica vale a dire Liz Greene, Stephen Arroyo, Horward Sasportas e altri, che mi hanno accompagnata e mi accompagnano in questo viaggio.
Posso dire che l’Astrologia è diventata la mia professione in quanto esercito la professione di astrologa e la insegno avendo fondato una vera scuola di formazione che prevede un iter di quattro anni.
Inutile dire che per me è una disciplina fantastica con immense potenzialità, che “forma” realmente l’animo umano.

Cosa consiglieresti a una persona interessata all’argomento, che magari volesse diventare astrologo?

Consiglierei per prima cosa di evitare il “fai da te” e di seguire una scuola seria che possa realmente dare una formazione e una professionalità accertata. L’Astrologia è una materia complessa che si avvale della psicologia, della mitologia, della filosofia e della teologia; tutto questo deve essere assimilato per giungere alla sua comprensione e, in seguito, a una buona interpretazione dei simboli. Bisogna diffidare di coloro che promettono miracoli in pochi giorni e in poche ore. È fondamentale conoscere la materia in modo approfondito, facendo prima di tutto esperienza su se stessi per poi arrivare ad applicarla ad altre persone. Un consiglio su tutti: per fare questo mestiere bisogna amare gli esseri umani e rispettarne la loro natura evitando di giudicare e di dare consigli. Un buon astrologo “interpreta” ciò che c’è nel tema natale e ciò che è presente al momento, aiuta a comprendere il potenziale innato e le qualità possedute che andrebbero sviluppate; non forza mai la mano e si offre come un facilitatore e un decodificatore di simboli: lascia però le scelte a chi ha di fronte, e ne rispetta i tempi e la natura…

Cosa pensi degli oroscopi quotidiani che si leggono sulla stampa o in rete?

Ovviamente ci sono oroscopi e oroscopi. Alcuni sono veramente inutili, altri invece hanno una loro validità, fermo restando che sono generalizzati, poiché prendono in considerazione solamente il segno solare, mentre un oroscopo individuale tiene conto delle tantissime variabili che ci sono in un tema natale e in un essere umano. Questi oroscopi danno un’idea delle energie che si muovono rispetto a un segno, non possono dare nulla di più. In essi non vi è nulla che possa essere considerato “personale”; si tratta di linee guida generali. Del resto sarebbe assurdo pensare che tutti gli esseri umani appartenenti a un segno possano vivere le stesse cose nello stesso giorno o mese.

Fonte:
http://www.giovannipelosini.com/2013/07/astrologia-umanistica-e-psicologica-intervista-a-lidia-fassio/

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