Esempio pratico di elaborazione di un tema natale




  • Sole in pesci in ottava casa
  • Ascendente Leone
  • Luna in toro quadrata a giove
  • Venere quadrata a saturno e a nettuno
  • Plutone in terza casa opposto a mercurio in nona


Questo tema natale parla di una persona altamente sensibile e intuitiva (Sole in Pesci), capace di percepire istintivamente, prima che razionalmente, gli stati d’animo altrui, nonché le loro motivazioni nascoste (quadratura Mercurio/Plutone). Tali porosità e sensibilità creano una difficoltà di confini con gli altri per cui è possibile che spesso la persona si faccia eccessivamente carico dei problemi altrui e che questo porti una tendenza a sacrificarsi troppo per gli altri.

Il progetto solare del tema richiede di sviluppare un sano distacco partecipativo che possa permettere di aiutare gli altri senza farsi carico dei loro problemi. Il tema del sacrificio è molto presente in questo quadro astrale (Sole in Pesci, Venere/Saturno) il quale dipinge una persona facilmente portata ai sensi di colpa e che, per via di una senso di inadeguatezza sviluppato da bambina (Venere/Saturno e la Luna lesa), può contrabbandare amore e piacere con il saper fare, ovvero rendersi utile o addirittura indispensabile può divenire il mezzo per conquistare l’affetto degli altri.

Il Sole in ottava casa ci parla di una persona che conosce bene la perdita e che per questo ha difficoltà a fidarsi e lasciarsi andare all’intimità profonda. C’è una paura di dipendere dagli altri, perché in passato, tutte le volte che si è provato ad appoggiarsi a qualcosa, non si è trovato niente o quello che c’era è stato portato via. Pertanto è difficile fidarsi ed entrare in intimità reale con cose e persone.

E’ probabile che da piccolo il soggetto non sia riuscito a costruire un adeguato valore personale (la venere è lesa) pertanto l’autostima può essere stata compromessa. Il lavoro che deve essere fatto riguarda quindi il ricontattare il valore personale, la fiducia in sé e nella vita e, attraverso questi due elementi, imparare a vivere pienamente quello che c’è nel momento presente - relazioni, situazioni, schemi mentali, identità - lasciando che queste finiscano o si trasformino quando hanno esaurito la loro funzione (progetto del Sole in VIII casa). Fiducia e mancanza di autostima potrebbero derivare da una figura materna poco contenitiva e poco nutriente (Venere quadrata a Saturno), per lo più assente se non fisicamente, almeno psicologicamente ed emotivamente (Luna in Toro lesa). Inoltre il rapporto materno è stato probabilmente altalenante (Luna quadrata a Giove) e caratterizzato da momenti belli alternati a improvvisi cambi d’umore o di situazione che possono aver generato un senso di precarietà e di inadeguatezza.

E’ possibile che la persona abbia percepito una figura materna che ha sacrificato qualcosa di personale in favore della famiglia o della vita quotidiana (la Luna in X casa riceve una quadratura dalla VI casa) ed è forse indirettamente da lei che si eredita il tema del sacrificio. E’ ugualmente possibile che sia avvenuta una idealizzazione della figura materna (Luna/Nettuno), perché nell’assenza è più facile idealizzare e che questo venga riportato nei rapporti sentimentali, facendo scegliere a volte persone lontane e quindi più facilmente idealizzabili.

Il mancato buon fine del rapporto affettivo materno può aver lasciato una profonda nostalgia di un rapporto fusionale, simbiotico (Venere quadrato a Nettuno) che può creare una forte frustrazione, dovuta a due spinte contrastanti, quella legata a Venere/Saturno che non vuole assolutamente dipendere dall’altro e pertanto frena ogni tipo di slancio e si propone in maniera tendenzialmente fredda e distaccata (razionalizzando i sentimenti che finiscono col rispondere all’intelletto), e quella più fusionale che risponde a un bisogno di profonda intimità (che però viene di fatto, se non consapevolmente almeno inconsciamente, evitata) e di un rapporto simbiotico in cui ci si possa appoggiare a qualcuno. E’ molto presente infatti anche un forte bisogno di sicurezze (Luna in Toro) che vanno però ricercate all’interno piuttosto che all’esterno.

La capacità intuitiva è molto elevata (Mercurio/Plutone), tale da leggere il sotto testo di un discorso, il non detto, questo dà anche la possibilità di mettere in atto strategie difensive valide. Purtroppo la comunicazione verbale non è altrettanto fluida (quadratura Mercurio/Plutone) e la discriminazione è compromessa da filtri incardinati nell’infanzia e che ora vengono messi in atto in maniera del tutto inconsapevole. La percezione ‘alterata’ della realtà (opposizione III-IX casa) può a volte far sentire fraintesi o incompresi.

D’altronde il senso di incomprensione e di solitudine è qualcosa che è molto familiare ai Pesci che sin da piccoli si sentono diversi, estranei, e di conseguenza soli (Sole in ottava casa), una sensazione ribadita nel tema dalla opposizione tra la terza e la nona casa che può indicare che il pensiero del bambino non veniva adeguatamente accolto e preso in considerazione dall’ambiente circostante il che ha generato poca fiducia nei pensieri e nella rielaborazione personale delle informazioni raccolte.

Inoltre la presenza di Plutone e Urano in terza casa, casa di socializzazione e movimento (fisico e mentale), può dirci che nella fase di apertura verso il mondo, in cui si inizia ad esplorare e conoscere ciò che ci circonda (intorno ai 3 anni), non ci si è sentiti accolti e non è stato adeguatamente permesso di sperimentare e socializzare. Quello che veniva detto a parole non corrispondeva a ciò che si intuiva, alla percezione interna dei fatti, pertanto si  è imparato non fidarsi della propria interpretazione del mondo.

Questa carta astrale ci parla di una persona intelligente, con grande intuito ed empatia nei confronti degli altri, solare e generosa e in parte bisognosa di essere vista e di stare al centro dell’attenzione (ascendente Leone), forse perché quell’attenzione non è stata data al momento opportuno. Una persona capace di prendersi cura degli altri e di mettere le sue risorse a disposizione del collettivo. Per fare ciò, è necessario lavorare sulla paura dell’intimità e della fine delle cose (paura che può essere vissuta sia come eccesso di attaccamento sia come taglio preventivo da parte del soggetto per evitare di vivere l’abbandono).

Queste paure possono essere affrontante solo a patto di ricontattare il valore di sé e le  risorse interiori (Venere) e quindi ricostruendo la fiducia. L’altro lavoro da fare è quello di iniziare a sviluppare la fiducia nel pensiero personale e imparare a rielaborare le esperienze perché diventino personalizzate così da apportare qualcosa di originale al collettivo verso il quale i Pesci sono chiamati a fare qualcosa, prendendosi cura o essendo in qualche modo partecipe senza mai però rinunciare alla individualità, a uno spazio privato di rigenerazione e alla libertà interiore inviolabile per il segno dei Pesci.

Tale libertà dovrà quindi scavalcare il limite dei sensi di colpa che dovranno essere trasformati in responsabilità personale, ovvero rispondere all’autorità interna e non un’autorità esterna. 

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