I difficili rapporti tra Urano e Saturno: libertà o nevrosi?

Di Lidia Fassio

Urano e Saturno sono una coppia archetipica; due dei che troviamo subito dopo il grande tema della creazione, una coppia archetipica “padre e figlio” i cui rapporti non sono certo stati facili tant’è che hanno portato alla conclusione che tutti conosciamo con il figlio che si ribella e castra il padre.

Sappiamo, da studiosi di simbolismo, che i temi mitici, sono per noi spunti di insegnamento che ci offrono la possibilità di comprendere delicati passaggi psicologici collettivi che, proprio per questo, vanno guardati sempre con attenzione quasi reverenziale.

Sappiamo che i due Dei archetipici in questione sono signori sia del Capricorno che dell’Acquario, due segni che designano possibilità molto elevate dell’individuo che, in questi settori dello zodiaco, deve raggiungere il pieno diritto ad essere indipendente per diventare successivamente “cittadino del mondo”, libero di autodeterminarsi e di scegliere la propria via, pur sentendosi partecipe a pieno titolo della società in cui vive.

E’ indubbio che, nell’analisi simbolica di questi due Dei troviamo significati interessanti che ci riportano al conflitto mitico che riguarda la lotta tra padre e figlio.. e quindi al delicato passaggio di consegne che il primo deve fare al secondo in modo che quest’ultimo possa diventare adulto raccogliendo quell’eredità paterna ma, aggiungendo ad essa qualcosa di individuale che sia al tempo stesso espressione della nuova generazione di cui il figlio è portatore. In pratica, è un passaggio di consegne, non facile, qualcosa che può intrappolare entrambi portandoli sul piano di una lotta che si mostrerà sterile sia a livello collettivo ( in quanto, se il figlio non riesce nel suo intento, la nuova generazione si troverà con un “buco evolutivo” a cui nessun altro potrà rispondere, se non la nuova generazione che verrà in seguito), sia a livello individuale (in quanto, se il figlio non si individua, la sua vita personale non decollerà e sarà espressione del passato e non del futuro).

In pratica, la coppia Urano – Saturno esprime e si fa portatrice di un conflitto interno che può essere agito all’esterno sotto forma di reale blocco in grado di togliere risorse e sostanze non solo al mondo individuale ma anche al collettivo. Sappiamo infatti che i risvolti mitici sono espressione di singoli cammini individuali inscritti nel collettivo senza i quali non vi sarebbe possibilità di crescita.
Se guardiamo la storia che ha percorso l’umanità, non possiamo non notare le grandi tensioni che l’uomo antico ha affrontato che, nonostante siano passati molti secoli, vengono vissute identiche anche dall’uomo moderno che, malgrado la sua modernità, si trova poi – almeno sul piano psicologico - a dover superare gli stessi problemi. Contrariamente a quanto generalmente si pensa, sappiamo che la conflittualità è alla base della vita stessa e questo ce lo insegnano ancora una volta i miti, la storia e la psicologia.

Significa che il “conflitto” è qualcosa di innato e addirittura di salutare nell’uomo; Jung sosteneva se non ci fossero i conflitti interni non si potrebbe neppure parlare di “crescita psicologica”. Sappiamo che la nostra psiche è composta da varie istanze che, insieme, richiamano l’uomo a quel continuo creare il mondo e a dare significato ad esso.

L’uomo da un lato può avvalersi del mito per cogliere il mistero di certi schemi, ma, al tempo stesso, non si può accontentare di risposte già date, perché ha bisogno di risolvere esso stesso i conflitti con modalità e risorse personali in modo da sperimentarsi e dare originalità al suo operato. L’uomo ha dentro varie parti che reclamano visibilità ed espressione e, ogni volta che si trova di fronte ad una scelta, si trova anche sull’orlo di un precipizio in cui si sente inesorabilmente spinto; sarà proprio questa paura a spingerlo a risolvere in modo creativo il conflitto.

Per meglio attualizzare tutto ciò all’interno della nostra psiche troviamo i vari archetipi che sono espressione delle grandi energie universali da cui la psiche stessa trae sostentamento ed espressione.
Urano e Saturno sono due di essi e rappresentano da un lato il grande potenziale innovativo (Urano) che la psiche possiede con il suo bisogno di liberarsi dai condizionamenti che giungono dal passato (Saturno) che sono il risultato dell’esperienza prodotta dalle generazioni precedenti. Ogni individuo quindi è chiamato a seguire il proprio personale “progetto” che deve avere indubbiamente qualcosa di nuovo anche se può essere costruito su ciò che deriva dal passato. L’archetipo di Urano lavora al nostro interno affinchè non ci si possa accontentare di ciò che ci è stato “dato” e ci spinge ad andare alla ricerca di soluzioni che richiedano l’intervento delle nuove potenzialità di cui ogni nuova generazione è dotata.

In pratica, Urano è l’innovatore, il rivoluzionario che utilizza quel tipo di energia che apparentemente sembra cozzare contro tutto ciò che è già strutturato; in realtà è proprio dal consolidamento saturniano che nasce il bisogno di cambiamento che produce il perpetuarsi della vita. Urano infatti, sembra cogliere gli stimoli del bisogno di rinnovamento collettivo portandoli all’interno della psiche di ogni individuo, spingendola ad individuare le nuove opportunità che l’allargamento della coscienza mette a disposizione.

Saturno sembra invece presentarsi come l’ “antagonista” di Urano, esattamente come lo furono nel mito: anch’esso è uno degli archetipi universali e, come tale, è figura assolutamente importante nella strutturazione della personalità: senza Saturno non vi sarebbe indipendenza e quindi, non vi sarebbe autodeterminazione. In effetti la nostra struttura si forgia e diventa forte nel continuo superamento di ostacoli più o meno grandi; ragion per cui, anziché vedere in questo simbolo un “blocco” o un “ritardatore”, sarebbe opportuno che cominciassimo a ragionare sulle sue effettive qualità. 

E’ Saturno che segnala, sia nel tema natale che nei transiti successivi, i punti in cui siamo più inclini a bloccarci perché non abbiamo ricevuto in dono dal collettivo (inteso come generazione precedente) gli strumenti adatti e superare gli ostacoli che la vita ci metterà di fronte; così, ogni volta che entriamo in conflitto, è proprio lui che funge da motore che ci spinge al superamento della paura e dell’inadeguatezza; la percezione del blocco o del ritardo, cose molto comuni quando ci rapportiamo con Saturno, sta ad indicare che qualcosa “all’interno non è maturo e non è pronto” ed è allora che Saturno ci mette a nudo e ci fa vedere di cosa “manchiamo” in modo da trovare la forza per superare e raggiungere quella maturità che ci farà raggiungere l’obiettivo desiderato.

Ovviamente, il padre è, per il figlio, la prima figura antagonista che incontra, dopo la lunga fase di abbraccio materno: infatti, nella fase edipica, sarà proprio compito del padre creare quello sbarramento che porterà il figlio a tagliare definitivamente la simbiosi con la madre; per questo il padre si pone come “autorità”, come figura che custodisce e garantisce che l’assetto gerarchico possa essere portato avanti di generazione in generazione; il padre è colui che – in linea con il patriarcato – custodisce anche la legge e l’ordine.

Nella fase Edipica il figlio si trova imprigionato all’interno di una duplice problematica: da un lato deve mantenere il rapporto di amore con la madre nonostante il taglio che deve dare e, dall’altra, deve conquistare una sua posizione di autonomia che gli consentirà nel tempo, di non subire più il potere paterno ma di porsi lui stesso come nuovo amministratore del potere e della legge.

La fase si presenta molto complessa per il figlio e, siccome Urano e Saturno sono i due “controluminari” significa che solo se entrambi riescono a fare la loro parte la personalità – rappresentata da Sole e Luna – potrà godere di uno sviluppo sano che consentirà quello “stare al mondo in piena autonomia, in grado di essere liberi dai condizionamenti del collettivo pur essendone parte integrante”.

E siccome Urano spinge ad andare avanti e a non restare schicciati dentro alle maglie della storia e del passato, Saturno si pone spesso come “antagonista”anche se il suo compito non sta nel bloccare ma bensì nel farci crescere in modo da essere veramente indipendenti e forti e, al tempo stesso, capaci di cogliere ed integrare l’essenza di ciò che è maturato nel tempo in modo da non perdere in alcun modo i frutti del passato. In questo possiamo leggere chiaramente quel continuum nel delicato rapporto di equilibrio che deve esistere tra questi due Dei archetipici.

E’ così che nei momenti particolarmente impegnativi della nostra vita, quando siamo chiamati a fare grandi cambiamenti o grandi scelte, sembra riapparire puntuale nella nostra psiche la lotta titanica tra Urano e Saturno. 

Le proiezioni opereranno in modo da fabbricare difficoltà esterne che verranno interpretate come l’antagonismo di un “nemico” che sembra affondare tutti gli sforzi. In quel preciso momento stiamo spostando fuori gli aspetti negativi frustranti di quell’imago paterna introiettata a suo tempo sotto forma di “blocco” che, finchè non sarà affrontata, sembrerà ripresentarsi per impedirci di essere uomini a pieno titolo.

Saturno, quando non è elaborato, permette di proiettare fuori tutta la nostra parte “ombra”, quella che non riusciamo ad accettare all’interno; tutto quello che ci indispettisce e che ci fa sentire inetti, inadeguati e senza forze e si presenta così come “l’antagonista nemico” specchio della nostra oscurità in lotta con l’immagine idealizzata di noi stessi che si culla dell’illusione di essere solo “luce”.

Tuttavia, pur nella sua effettiva rappresentazione di difficoltà, sarà proprio Saturno a consentire di comprendere quali sono i lati da far crescere, quali gli aspetti rinnegati che impediscono di essere forti ed integri fino a che non sono stati recuperati ed integrati.

Ritorniamo così ad Eraclito che scriveva che “il conflitto è il padre di tutte le cose”. Certo, nella lotta archetipica tra Saturno e Urano possiamo anche scoprire che Saturno, in condizioni particolari, nella sua qualità di Super Io, può anche essere chiamato a tenere lontane dalla coscienza certe istanze di rinnovamento e di cambiamento nonché quelle di ribellione allo status vigente fino a quando non vi sarà una forza vera ed un’integrità che consenta di esprimere i desideri di Urano. In questi casi Saturno limita e rinnega i bisogni di accedere a quanto di nuovo l’universo mette a disposizione alle nuove generazioni, figlie dei padri. Quando questo accade evidentemente il Super Io non riesce a trovare nell’Io quelle qualità di forza e quella struttura che permetterebbero a Urano di poter entrare nella psiche individuale senza creare troppo scompiglio.

Saturno si può dunque trovare a funzionare come “eccesso di difesa” che genere un fortissimo adeguamento; in questi casi la personalità non potrà far altro che attestarsi su una struttura di tipo “nevrotico”. La nevrosi può essere vista come la manifestazione evidente del tentativo mal riuscito di risolvere il conflitto tra i due grandi archetipi.

Il nevrotico è un soggetto rimasto infantile per molti versi; è un essere che sopporta male i limiti e i blocchi che sono stati posti alla sua individualità in quanto non ne comprende il senso, tuttavia, per paura di essere scacciato o non amato, finisce per allinearsi con quanto gli viene richiesto, cadendo però in un conflitto intimo e profondo che non trova risanazione. Ci troviamo di fronte ad un soggetto che ha costruito un “falso adattamento alla realtà” (Saturno) che dovrà essere destrutturato per lasciare spazio all’autenticità che Urano vorrà lasciar emergere.

Il nevrotico è la rappresentazione più ecclatante del conflitto Saturno Urano: ci troviamo infatti di fronte ad un soggetto che da un lato vuole adattarsi all’esterno e rispondere ai dettami delle figure di autorità e del collettivo (Saturno) ma, dall’altro, vuole liberarsi di tutti i condizionamenti rispondendo così solo a sé stesso e alla sua natura interiore (Urano). La nevrosi è perfetta perché lo imprigiona in questa realtà.

L’astrologia ha da sempre individuato in questi due Archetipi un conflitto tra il vecchio e il nuovo, ma anche una lotta tra l’adeguamento e il superamento dei dettami esterni, unica condizione per essere liberi, in grado di esprimere ciò che si è veramente all’interno.

La nevrosi è un “tentativo di superamento” del conflitto, una sorta di escamotage che sembra temporanemente placare le ire interne. Produce un “adattamento” che consente di non sentirsi distrutti: l’adattamento è un passaggio obbligato dell’individuo e del bambino; infatti, essendo in relazione con gli altri e con il mondo, dobbiamo tutti trovare modalità di adattamento; in particolare il bambino che è estremamente dipendente dal mondo esterno e che, quindi, non può non adoperarsi per cercare di soddisfare le richieste che, soprattutto la famiglia avanza.

Spesso ciò che viene richiesto è in conflitto con ciò che il bambino sente proprio e così deve adeguarsi a qualcosa che non gli è naturale; in seguito le pressioni ambientali aumenteranno in quanto il mondo sociale e culturale influirà anch’esso con la sua morale, le sue regole e i suoi modelli di comportamento che possono essere molto distanti dalla natura individuale.

Saturno, in qualità di Super Io tende ad essere il mediatore tra la struttura individuale e la struttura esterna, tra l’Io e il mondo che ha le sue esigenze, le sue necessità e, quando le due “nature” non collimano in quanto troppo diverse, tenderà a superare il conflitto dell’Io appoggiando un adeguamento all’esterno in modo da garantire al meglio la sopravvivenza del soggetto.

Il mondo di un bambino viene fabbricato per una buona parte attraverso l’interiorizzazione di valori familiari e sociali: il suo ambiente produrrà dunque quel “cibo” di cui lui ha bisogno per costruirsi dei punti di riferimento solidi; è li’ che potrà affondare le sue radici e cominciare a costruire la sua “casa” e perché questo avvenga ci deve essere un incontro tra Saturno e Urano in modo che il bambino possa introiettare le istanze esterne mantenendo però anche la possibilità di esprimere la sua soggettività. Il bambino potrà dunque esprimere in maniera creativa il suo mondo interno e, al tempo stesso, essere parte integrante di una realtà sociale.

Quando invece l’esterno è estremamente esigente e non tiene in alcun conto le esigenze della personalità del bambino che fin dall’inizio della vita possiede e cerca di esprimere una sua precisa individualità, allora il conflitto diventa insanabile e si cronicizza all’interno anche perché il bambino non possiede ancora la capacità di vagliare la bontà dell’una o dell’altra esigenza e quindi non può far altro che rinnegare l’autenticità. Soprattutto nei ragazzi il conflitto può essere fortemente drammatico anche grazie ai modelli difficili che la società presenta nel chiedere da un lato la rimozione dell’aggressività individuale verso la famiglia e la società, mentre, dall’altro, spinge ad essere competitivi e fortemente individualisti e, all’occorrenza, anche aggressivi e violenti (come nel caso delle guerre).

Questa modalità di essere può imprimere un taglio fortemente masochistico alla personalità che, dovendo eliminare l’autenticità e l’individualità di Urano dalla sua coscienza, propenderà poi a credere che le situazioni non si possano risolvere e non si possano cambiare.

Ecco che, nel caso di quadrature e opposizioni tra Urano e Saturno possiamo avere due diverse tipologie di situazioni: lo stallo: in cui è presente moltissima resistenza e pochissime capacità di progettare un cambiamento (Saturno che vince su Urano); questa situazione è ulteriormente favorita quando anche Marte si trova in condizioni precarie portando verso un eccesso di immobilismo in grado di produrre vere e proprie nevrosi; in questo caso Urano viene interamente proiettato sotto forma di “precarietà, instabilità e libertà”, la precarietà: indica che invece ha prevalso Urano su Saturno e il soggetto si identifica con il cambiamento proiettando all’esterno il blocco e la resistenza, vivendo come se tutti volessero mettere dei limiti alla libertà personale. In questo caso, servono temi molto energetici, con valori fuoco e un Marte molto attivo.

In realtà, la lotta tra Urano e Nettuno non comporta né la negazione della realtà oggettiva, né la negazione del cambiamento che, in entrambi i casi produce nevrosi; occorre invece metabolizzare i contenuti dei due archetipi facendoli vivere entrambi in modo funzionale alla nostra personale crescita ed individuazione.
Adattarsi non vuol dire “adeguarsi” ma significa trovare un proprio modo creativo per equilibrare le diverse esigenze interne ed esterne; infatti in una crescita sana della psiche l’adattamento deve esserci in quanto parte integrante di essa: tuttavia, ci deve essere un percorso personale di elaborazione dei singoli contenuti ricevuti in modo da vivere il tutto nella propria unicità e originalità.

In pratica, Saturno e Urano ci dicono che non dobbiamo negare la realtà, ma dobbiamo invece interiorizzare i valori e le richieste esterne metabolizzandoli sulla base di ciò che giunge dall’interno che deve essere il frutto di una reale elaborazione personale. Così, Urano e Saturno lavorando insieme possono dare ad ogni individuo una reale possibilità di fronteggiare questo tipo di conflitto risolvendolo in modo creativo in grado di garantire un buon atteggiamento nei confronti delle esigenze del mondo esterno trovando però al tempo stesso una personale risposta alla propria esistenza.

Fonte: Eridano School

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