Riconoscere le Proiezioni

La volta scorsa abbiamo parlato di proiezioni ovvero di quel meccanismo attraverso cui sperimentiamo le parti di noi che non abbiamo portato alla coscienza attraendo all’esterno situazioni e persone che hanno proprio quelle caratteristiche.  Per riassumere: ciò che non vediamo in noi ma che è nel nostro inconscio lo sperimentiamo proiettandolo all’esterno. La prima cosa che voglio sottolineare è che non si proiettano solo le cose che non ci piacciono (e che quindi facciamo fatica ad ammettere di noi stessi) ma anche molte qualità che amiamo ma che non riteniamo di avere. 

Piccolo esempio: il Sig. Dell’Arte quand’era bambino amava molto disegnare e passava tutto il tempo coi colori in mano ma i suoi genitori, persone pratiche e con un spiccato senso del dovere (chissà, un Toro e un Capricorno? ) lo riprendevano di continuo dicendogli di non perdere tempo e di fare i compiti. Il bambino Dell’Arte ha quindi introiettato una semplice equazione: disegnare non va bene. Il che, nella psicologia molto semplice, e molto complessa al contempo, di un bambino si potrebbe ridurre a: per essere amato devo essere diverso e quindi se quello che mi piace non va bene è meglio rimuoverlo. Via disegno, via creatività, via fantasia, benvenuti doveri e responsabilità (vi prego, non prendetelo come esempio assoluto, è solo un esempio, ogni situazione è diversa. E soprattutto, non vuole affatto dire che la creatività escluda per forza il dovere o la responsabilità, tutt’altro).

Può accadere che dei semplici gusti dei genitori, delle preferenze diverse da quelle dei figli, possano essere tradotte da un bambino come un rifiuto e che questi possa inconsciamente decidere di reprimere quella parte di sé, che sente poco apprezzata, incarnando i valori dei genitori per sentirsi più accettato e amato. Ora, ammettiamo che il nostro bambino Dell’Arte abbia scelto proprio questa strada decidendo di ricacciare tutta la parte creativa nell’inconscio (di fatto amputando una pezzo della sua personalità).

Diventato adulto, non sarebbe strano se il Sig. Dell’Arte facesse gli stessi discorsi ai suoi figli spronandoli a non perdere tempo con ‘questa sciocchezza dell’arte’ e invitandoli a trovarsi un lavoro serio. Non sarebbe altrettanto insolito se il Sig. Dell’Arte fosse sistematicamente attratto da donne molto fantasiose, artiste magari, che esprimono liberamente la loro creatività. Questa attrazione può avvenire in due modi: o con avversione e critica (più probabile nel caso del nostro esempio) o con un apprezzamento accentuato per questa creatività. In entrambi i casi, la risposta emotiva sarebbe molto intensa.  Ed ecco il segnale.

Quando una cosa non ci piace proprio, ci dà molto fastidio, non la tolleriamo affatto, e, soprattutto, non possiamo fare a meno di parlarne benché spesso neanche ci riguardi o ci coinvolga, state pur certi che lì è in atto una proiezione. Lo stesso si dica ogni qual volta ci esaltiamo per una qualità o un’impresa di un’altra persona (che fa una cosa fantastica, è veramente così bravo, una persona straordinaria). Questo vuol dire che non ci può dar fastidio nulla o che nulla deve piacerci? Certamente no. Una cosa può piacerci o meno, possiamo condividerla e apprezzarla o non condividerla e avere un’opinione diversa, fin qui tutto nella norma. Una cosa può addirittura darci fastidio e, se ci disturba, siamo autorizzati a escluderla o allontanarci (se vediamo un mobile brutto mica ce lo portiamo a casa!). Se una persona, uno spettacolo,  un libro ci piace sarà bello elogiarlo ed esprimere il proprio apprezzamento.  

La proiezione scatta tutte le volte che una qualità di una persona (ma anche un evento, una storia) ci smuove qualcosa di molto forte dentro, e, a dispetto di tutte le giustificazioni razionali che possiamo trovare (bè ha oggettivamente esagerato, è troppo geloso, è evidente a chiunque) la verità è che il principio base di quella cosa che ci sta dando così fastidio (o che ci sta piacendo così tanto) per quanto non ci piaccia ammetterlo (o ci sembri impossibile crederlo) ci riguarda. E’ una parte di noi (che non va giudicata) che non abbiamo ancora integrato nella coscienza e che dobbiamo conoscere. 

Le proiezioni possono essere fatte su qualunque cosa e a qualunque livello. Possiamo proiettare sul nostro compagno (la relazione è il campo ideale per le proiezioni), sui nostri figli, sul nostro capo, sul vicino di casa che non taglia il prato, su quel cretino che ci ha tagliato la strada. Possiamo proiettare a livello sociale (la politica è uno dei più grandi soggetti di proiezione), su un gruppo sociale, una razza. Possiamo proiettare sull’ultimo caso di delitto efferato mandato in televisione o sul matrimonio dei reali d’Inghilterra. Forse detto così risulta un po’ difficile da capire ma in realtà è più semplice di quanto sembri e per questo la prossima volta faremo alcuni esempi di proiezioni

Commenti

  1. Infatti è un pò difficile da capire.......aspettiamo gli esempi esplicativi delle proiezioni.

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    1. Primo esempio on line! ;-) http://astramente.blogspot.it/2015/03/esempio-n-1-sulle-proiezioni.html

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